Il centro storico di ROCCASPARVERA ben rappresenta le caratteristiche storiche dei borghi di montagna. Arroccato sulla montagna esso è attraversato da un’unica strada la quale si collega per mezzo di sentieri antichi alla sommità con i ruderi del castello, residenza e baluardo di difesa dei conti Bolleris e del Marchesato di Saluzzo. Attualmente nel centro storico sono collocati diversi punti di interesse storico ed artistico.

– Tra questi ricordiamo in primo luogo la CHIESA PARROCCHIALE. La parrocchia di Roccasparvera, menzionata già nella bolla di papa Alessandro III del 1179 e poi nel 1291 come il luogo in cui venne firmato il trattato di pace tra Tomaso I di Saluzzo e Amedeo V di Savoia (solo per citare le fonti più importanti), viene identificata con la chiesa odierna a partire dal 1484 ed è dedicata a Sant’Antonio abate. L’antica sede era invece collocata ella chiesa di san Martino, nella località omonima, ai piedi della montagna del castello ove tutt’ora si trovano i resti dell’abside.

– Di fianco all’attuale chiesa parrocchiale si trova la CONFRATERNITA DI SAN SEBASTIANO, un edificio ricostruito nel 1751 su una confraternita già esistente. Il suo interneo è ricco di grandi affreschi a muro da poco restaurati e riportati alla luce. Tra i più importanti e preziosi ricordiamo l’ultima cena, la lavanda dei piedi e l’incoronazione di Maria. In essa è altresì presente un’esposizione di oggetti sacri dall’indubbio valore culturale ed artistico. Infine, sempre nella medesima confraternita, vi è collocato l’organo (anch’esso da poco restaurato).

– Sempre nel centro storico troviamo poi il vecchio ed il nuovo PALAZZO COMUNALE sulla cui facciata sono collocate le lapidi in ricordo dei caduti delle guerre mondiali ed anche una lapide ricordante Giuseppe Menardi, rivoluzionario roccasparverese vicino alla massoneria (sempre nel centro storico è collocata l’antica Loggia Massonica oggi di proprietà privata), parte attiva dei moti di Alessandria del 1833, arrestato e condannato a morte.

– Di epoca più recente invece la LAPIDE, IN PIAZZA CASTELLO, eretta nel luogo della fucilazione (sono ancora ben visibili i fori dei proiettili) di quattro partigiani il 17 marzo 1945 ad opera delle Brigate Nere.

– Da un punto di vista più artistico, sempre nel percorso del centro, troviamo alcune FONTANE STORICHE citate nei libri di Adriano Restifo nonché oggetto di una mostra fotografica conservata nei palazzi del comune e del docu-film “La Luna dentro ai Bacias” del regista Paolo Ansaldi con l’attore Luca Occelli.

– Il santuario della MADONNA DELLE GRAZIE, presente poco oltre porta Bolleris, fu costruito nel 1707 per opera del priore don Giovanni Antonio Meiranesio. I portici della stessa furono invece aggiunti da Luchese Caterina del 1877. Molto interessanti ed artistici gli affreschi interni raffiguranti scene del rosario e la raccolta di fiocchi e di ex-voto.

PORTA BOLLERIS è l’antica porta delle merci. UNICO RESTO SIGNIFICATIVO DEL CASTELLO (sulla cui piana sono ancora presenti alcuni ruderi delle torri e dei sotterranei) faceva parte di un complesso di mura di perimetrazione a protezione del paese.

 

LA CAPPELLA DEI SANTI GIOACCHINO ED ANNA, situata in frazione Piano Quinto fu costruita nel 1884 dagli abitanti della frazione e delle cascine usufruendo in parte della somma legata da certo Giraudo di Tetto Beraudo per le missioni popolari e grazie alla donazione del terreno da parte della famiglia Forneris. Fu inaugurata nel 1885 ed apre il cammino in valle verso il santuario di sant’Anna di Vinadio.

LA CAPPELLA DEI SANTI MAURIZIO E MAGNO IN CASTELLETTO risale alla metà del 500. Demolita e quindi ricostruita nel 1889 fu a lungo elevata al rango di chiesa succursale indipendente con un sacerdote-maestro. Nella medesima frazione è presente anche la CAPPELLA DEI SANTI ROCCO E SEBASTIANO, costruita nel 1632 da Spirito Brocardo come voto in occasione della peste. Attorno vi è un giardino tenuto con somma cura ed è stata installata L’OPERA DELL’ARTISTA BELGA PASCAL BERNIER “THE SHELL” facente parte del PROGETTO VIAPAC.